Un altro anno inizia nella "Scuola di perfezione"

Qui alla Casa degli Studi, Priorato di Sant'Alberto, abbiamo iniziato un altro anno accademico! La tarda estate e l'inizio dell'autunno sono sempre periodi di transizione per lo studentato. Abbiamo studenti che partono per gli anni di residenza o per studiare all'estero, e abbiamo frati che entrano dal noviziato, dagli anni di residenza, dagli anni all'estero o da uno studentato straniero. Abbiamo due fratelli polacchi che studiano con noi quest'anno. Abbiamo anche molti eventi: i fratelli entrano in noviziato, fanno la prima professione e vengono ordinati diaconi.

Il nostro programma di formazione ci sviluppa in molte aree. Ci si aspetta che i domenicani moderni abbiano una certa competenza in molti campi diversi: non solo filosofia, teologia, predicazione e insegnamento, ma anche parlare in pubblico, consulenza pastorale, gestione, scritture, lingue antiche (latino e forse greco o ebraico) e lingue moderne (Spagnolo). Non ci si aspetta di essere esperti in ciascuna disciplina distinta, ma di avere una competenza di base in ciascuna di esse.

A volte sono sorpreso dalla vasta gamma di campi diversi che dovremmo conoscere. Rendendomi conto che non posso dominare ciascuno, cerco di riconoscere i miei carismi verso campi particolari e puntellare le aree in cui non sono dotato naturalmente (o anche soprannaturalmente). Questo processo spesso umiliante mi ricorda un modo di descrivere la vita cristiana come una “scuola di perfezione”.

Guardare il mio processo di formazione come una scuola di perfezione mi ricorda alcune cose importanti. Questa scuola richiede docilità alla formazione offerta dai miei professori, formatori, direttore spirituale e, naturalmente, lo Spirito Santo. La scuola richiede l'umiltà di riconoscere che ho molto da imparare e la gratitudine per riconoscere le cose per le quali sono grato. Richiede consapevolezza quotidiana di sé e perseveranza. Esige morire a se stessi e crescere nella carità.

Anche se sto solo attraversando il punto a metà strada (a Dio piacendo) della mia formazione iniziale, sento che mentre progredisco, imparo davvero quanto poco so rispetto alle informazioni là fuori. Suppongo che Socrate sarebbe contento di questa osservazione.

Questo impegno alla “scuola di perfezione” è qualcosa a cui sono chiamati tutti i cristiani, non solo i religiosi. Ogni cristiano ha bisogno di un impegno quotidiano per imparare, crescere e migliorarsi con la grazia di Dio.


fr. Scott Norgaard, OP | Incontra i Fratelli Studenti in Formazione QUI