Ad Ministerio

Il diaconato è uno degli uffici più antichi della Chiesa, che risale all'epoca degli Apostoli. La Chiesa ha sempre riconosciuto i sette uomini eletti dagli Apostoli a Gerusalemme come il primo gruppo di diaconi (At 6–1). Anche se è interessante notare che negli Atti non sono esplicitamente indicati come "diaconi", questo titolo deriva tuttavia dal loro ministero (diaconia) per servire (diaconeina). Ne consegue quindi che un uomo scelto per questo è un diakonos, che significa servo o diacono. Inoltre, nella prima lettera a Timoteo, san Paolo istruisce il suo discepolo Timoteo che i diaconi «devono essere dignitosi, non ingannevoli, non dediti al bere, non avidi di sordido guadagno, attenendosi al mistero della fede». (1 Tm 3-8).

Nella tradizione della Chiesa, i diaconi ricevono l'imposizione delle mani da parte del vescovo «non per il sacerdozio, ma per un ministero di servizio»(1), servendo il Corpo di Cristo nella carità. Tuttavia, esattamente quali ministeri siano propri del diaconato sono sempre stati alquanto vaghi e sono variati nel corso dei secoli. I Padri della Chiesa hanno convenuto che i ministeri dei diaconi includono l'annuncio e la predicazione del Vangelo, l'assistenza alla Messa, il portare l'Eucaristia ai malati e ai moribondi e l'opera di misericordia corporale della Chiesa. San Tommaso d'Aquino, tuttavia, aveva una comprensione un po' diversa. Era dell'opinione che i ministeri dei diaconi risiedano principalmente nell'annuncio del Vangelo nella messa e nella catechesi, e dovrebbero assistere solo la celebrazione dei sacramenti. (2) Al contrario, nella Chiesa latina contemporanea, i diaconi possono regolarmente officiare matrimoni, battesimi, e funerali, oltre a benedire oggetti sacri per devozione privata.

Un relativo dilemma teologico è sorto anche nella storia della Chiesa riguardo alla natura del diaconato, poiché non c'è nulla sopra elencato che non possa essere fatto da un sacerdote. Infatti, il battesimo e la consegna dell'Eucaristia possono essere fatti anche da laici quando la situazione lo richiede, e certamente ogni cristiano dovrebbe aiutare i poveri. Per questo i teologi nel corso dei secoli hanno riflettuto a lungo sulla questione se l'ordinazione diaconale sia un vero sacramento. Se sì, cosa significa?

Nel Novecento il magistero della Chiesa ha fatto ampi chiarimenti sulla natura del diaconato. Fondamentalmente, i diaconi condividono lo stesso sacramento dell'ordine dei vescovi e dei sacerdoti, anche se di grado diverso. Così, come clero, i diaconi facilitano i ministeri pastorali del vescovo locale, così partecipano al governo della Chiesa, strettamente connesso con il sacerdozio ministeriale. I ministeri diaconali sono quindi di carattere ecclesiastico e apostolico e quindi distinti dai ministeri laicali. In quanto tale, mediante l'imposizione delle mani, i diaconi sono legati «più strettamente all'altare»(3) e ricevono una «grazia sacramentale».(4) Papa Paolo VI si spinge oltre, affermando che il diaconato possiede «il proprio carattere indelebile e la propria grazia speciale».(5) In particolare, questo carattere sacramentale «configura l'ordinato a Cristo, che si è fatto diacono o servo di tutti», e la grazia sacramentale è il dono della forza per dedicarsi alla servizio del popolo di Dio.(6)

Riflettendo su questi alti ideali, non posso fare a meno di prendere intensamente coscienza della gravità del mio ministero diaconale, cioè servire il popolo di Dio nella configurazione di Cristo. Sgorga in me anche una profonda gratitudine, che Dio mi consideri, un umile servitore, degno di essere affidato a questa gravissima responsabilità. Questo è davvero un enorme onore che il nostro misericordioso Signore mi ha concesso. Tuttavia, consapevole delle mie debolezze e inadeguatezze, so che questo è un dono gratuito di Dio, poiché non posso meritarne alcuno. Per fortuna, quando mi sono preparato spiritualmente per la mia ordinazione diaconale, ho avuto l'opportunità di fare pellegrinaggi alle chiese legate a due antichi diaconi martiri, i SS. Stefano e Lorenzo, a Roma. La loro fedeltà e il loro coraggio mi hanno ispirato a rispondere con coraggio alla chiamata del Signore a servire. Per intercessione di questi martiri, il Signore mi conceda la forza di annunciare il Vangelo e di essere sempre più fedele nel servire il suo popolo nella carità.

Guarda fr. Video dell'ordinazione diaconale di Gregorio qui

(1) Statuta Ecclesiae Antique, 371, notoriamente citato in Lumen Gentium, 29.
(2) Tommaso d'Aquino, ST 3.67.1.
(3) Concilio Vaticano II, Ad gentes, 16.
(4) Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 29.
(5) Paolo VI, Sacrum Diaconatus Ordinem, AAS 59 (1967): 698. Vedi anche: Paolo VI, Ad Pascendum, AAS 54 (1972): 536.
(6) Congregazione per l'Educazione Cattolica, Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti, 2.7. Vedi anche: Catechismo della Chiesa Cattolica, 875, 1570.


fr. Gregorio Agostino Liu, OP | Incontra i Fratelli Studenti in Formazione QUI