Apporre le tue pratiche quaresimali all'Amore

"Se parlo in lingue umane e angeliche ma non ho amore, sono un gong sonoro o un cembalo stridente. E se ho il dono della profezia e comprendo tutti i misteri e tutta la conoscenza; se ho tutta la fede per smuovere le montagne ma non ho amore, non sono niente. Se do via tutto ciò che possiedo e se consegno il mio corpo per potermi vantare ma non avere amore, non guadagno nulla.” -1 Corinzi 13:1-3

La Quaresima è un tempo che ci offre una grande opportunità per crescere nella nostra vita spirituale, approfondendo il nostro rapporto con Gesù Cristo. La penitenza è uno dei grandi modi in cui realizziamo questa opportunità. Spesso può essere molto fruttuoso: distaccarsi da desideri frivoli, o abitudini che vogliamo cambiare, o dedicarsi a cause, o altre pratiche spirituali che ci aiuteranno nel nostro cammino verso Dio lungo tutta la vita. Di queste ne parlo stenograficamente con la parola penitenza, sebbene né l'elemosina né la preghiera siano qui escluse.

In queste pratiche, gran parte del loro effetto risiede nella propria disposizione interiore verso di esse. Una delle dimostrazioni forse più divertenti di ciò viene da alcuni miei fratelli domenicani. Dice: se un fratello rinuncia al caffè per la Quaresima e diventa irritabile e, insomma, una bestia per chi gli sta intorno, allora non è il suo penitenza ma di tutti gli altri. Ciò indica una dimensione della penitenza che dobbiamo custodire nel cuore, qualunque possa essere la nostra osservanza quaresimale: la penitenza non va fatta a spese, come scriveva così elegantemente san Paolo nel brano che ho citato all'inizio del questo post, d'amore.

Come si fa? Non basta fare la penitenza o l'elemosina o il digiuno come atto d'amore verso Dio? In verità, faresti bene con tanta semplicità di cuore. Eppure, se siete come me, è molto più facile seguire meccanicamente la vostra risoluzione quaresimale, qualunque essa sia, senza pensarci troppo. Questo tipo di pratica, per quanto sia facile cadere, guasta la grande bellezza di queste azioni. Quindi, quello che mi piace fare, e quello che vi incoraggio a considerare di fare mentre proseguite nel rione pasquale per il resto della Quaresima, è essere intenzionali quando intraprendete la vostra pratica quaresimale. Quando inizi l'atto, se si tratta di un'azione finita, o quando si manifesta la tentazione di cedere alla tua osservanza se si tratta di una risoluzione continua per tutta la stagione, offri quella pratica a qualcuno che ha bisogno della tua preghiera. In questo modo, l'amore è posto al centro della nostra mente mentre conduciamo le nostre osservanze quaresimali. Questo ci permette di approfondire il nostro amore per gli altri e il nostro amore per Dio attraverso i nostri atti di preghiera, elemosina e digiuno.

fr. Thaddeus Frost, OP | Incontra i fratelli in formazione QUI