Alleluia! Alleluia!

Cristo è risorto! È davvero risorto. Alleluia! Alleluia!

Siamo nel bel mezzo dell'Ottava di Pasqua. Come il Natale, la domenica di Pasqua non dura un giorno ma otto giorni. Per otto giorni celebriamo la Risurrezione del Signore con la più alta solennità e con abbondante gioia. Cantiamo "Alleluia!" con voce piena e con canti maestosi. Dopo quaranta giorni trascorsi a cantare questa particolare parola di lode, "alleluia", (e cercando di non essere colui che dimentica di ometterla quando preghiamo insieme la Liturgia delle Ore), sentire questa parola risuonare nella cappella ha che molto più risonanza nell'anima. Dopo quaranta giorni del cupo tempo penitenziale della Quaresima, la celebrazione della Pasqua è tanto più gioiosa. E i festeggiamenti non finiscono dopo otto giorni: il tempo di Pasqua dura fino a Pentecoste, per un totale di cinquanta giorni.

Ricordo una cattolica per tutta la vita che mi ha raccontato della sua sorpresa quando ha appreso per la prima volta che il tempo pasquale è in realtà più lungo della Quaresima, che le austerità della Quaresima hanno lo scopo di portare a una celebrazione ancora più lunga della Resurrezione. "Questo fa la differenza!" lei mi ha detto. In effetti, tenere a mente dove siamo diretti fa la differenza per ciò che facciamo nel presente, impregnandolo di scopo e significato.

Nel presente celebriamo con gioia la Risurrezione del Signore, per lodare Dio e per rafforzare nelle nostre menti e nei nostri cuori i misteri centrali della nostra fede e della nostra speranza. Nel sottomettersi alla morte e poi risorgere vittorioso sulla morte, Cristo ci ha redenti, donandoci la via d'uscita dalla schiavitù del peccato e invitandoci alla gloria di Dio attraverso la sua umanità. Celebriamo la risurrezione di Cristo, sapendo che questo mistero contiene anche la promessa della nostra risurrezione alla fine del mondo. Come dice san Paolo: «Ma ora Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che dormono: poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte e per mezzo di un uomo la risurrezione dei morti. E come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo tutti saranno vivificati». (1 Cor 15-20)

Continuiamo dunque la nostra celebrazione, lodando Dio per le sue opere meravigliose, sia negli avvenimenti della vita di Cristo sia nella nostra stessa vita, desiderosi sempre di essere sempre più uniti a Cristo, specialmente nelle nostre feste.

Cristo è risorto! È davvero risorto. Alleluia!


fr. Pasquale Strader, OP | Incontra i Fratelli Studenti in Formazione QUI