di fr. Filippo Neri Gerlomes, OP
Una celebrazione ben preparata del Triduo pasquale fa vergognare anche il miglior teatro dal vivo. Alcuni dei luoghi e dei suoni più iconici nella storia di qualsiasi cultura ci giungono attraverso le antiche tradizioni con cui commemoriamo la Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore. Anche se non abbiamo un “lavoro” liturgico da svolgere o anche se non siamo cantori particolarmente fiduciosi, comunque, non stiamo mai solo “a guardare” la liturgia che si svolge. Invece lo siamo veramente esterni attivamente partecipando al mistero della nostra redenzione. Mentre ti prepari a partecipare al Triduo di quest'anno, potresti considerare di prestare particolare attenzione alle risposte dei salmi di ciascuno dei tre giorni:
giovedì Santo
Il nostro calice di benedizione è una comunione con il Sangue di Cristo
Ogni Triduo inizia con il ricordo dell'Ultima Cena, durante la quale Gesù ci ha donato il Sacerdozio e l'Eucaristia come Suo mezzo senza tempo per rimanere presenti alla e nella Sua Chiesa. Gesù l'Eterno Sommo Sacerdote offre se stesso in un unico sacrificio, un sacrificio sufficiente per il perdono di tutti i peccati. La partecipazione al Suo stesso Corpo e Sangue unisce tutti noi, in tutto il mondo e attraverso i secoli, allo stesso sacrificio. La fonte e il culmine della nostra identità come Chiesa sta celebrando quel mistero letteralmente ogni giorno, ma tutto inizia il Giovedì Santo.
Venerdì Santo
Padre, nelle tue mani affido il mio spirito.
Così uniti al Corpo immolato una volta per sempre, onoriamo il sacrificio stesso il Venerdì Santo. Queste parole esprimono la perfetta obbedienza di Gesù a Dio Padre. Facendole nostre, ricordiamo come la nostra comunione con Gesù ci invita alla vita stessa della Santissima Trinità. Moriamo ai nostri stessi desideri in modo che il Figlio diletto di Dio possa vivere in noi, in modo che possiamo sopportare tutto ciò che serve per vivere come figli e figlie fedeli dello stesso Padre Onnipotente.
Veglia pasquale
Cantiamo al Signore! Si è coperto di gloria!
Ci sono molti responsi cantati durante la Veglia Pasquale, ma questo cantico del Libro dell'Esodo è probabilmente il più memorabile. Come Popolo di Dio, possiamo giustamente rivendicare Mosè e gli Israeliti come antenati. Unendoci al loro canto di trionfo dopo che Dio li ha liberati dagli Egiziani attraverso le acque del Mar Rosso, rendiamo grazie perché Dio ora ci libera dalla morte stessa attraverso le acque del Battesimo.