In modo atipico rispetto alla consueta precisione scolastica delle sue opere teologiche, il grande inno eucaristico di san Tommaso d'Aquino Adoro ti dedico esprime in modo sublime, poetico lo stupore e lo stupore dell'anima davanti al Santissimo Sacramento. Di fronte a questo grande mistero i sensi vengono meno, l'intelletto è carente; invece tutto il cuore è “sottomettersi totalmente”. È un inno profondamente commovente. Potrebbe sembrarci strano, tuttavia, quando ci imbattiamo nel riferimento a torta di pellicano, Jesu Domine (O Signore Gesù, dolce pellicano) nella sesta strofa: Cosa c'entra Gesù con un uccello? E perché San Tommaso utilizzerebbe questa immagine in un inno eucaristico?
Nei tempi antichi, si pensava che il pellicano, in particolare la madre pellicano, rappresentasse l'esempio dell'amore altruistico. I medievali pensavano che la madre pellicano nutrisse i suoi pulcini con la propria carne e il proprio sangue quando non riusciva a trovare cibo. Quando questa immagine è raffigurata nell'arte medievale, si vede la madre pellicano beccarsi il seno, mentre il sangue scorre dalla ferita. È solo un piccolo prezzo da pagare per la vita dei suoi pulcini. Per i medievali, quindi, il pellicano era un chiaro simbolo sia del sacrificio di donazione di nostro Signore sulla Croce, sia del Sacramento che commemora e rende presente quel sacrificio in modo mirabile.
L'Eucaristia è il sacramento dell'amore per eccellenza poiché ripropone l'atto ultimo dell'amore di Cristo sulla Croce: «nessun uomo ha un amore più grande di questo: dare la vita per i suoi amici» (Gv 15). Ma ancora più profondamente, l'Eucaristia non è solo qualcosa da contemplare, e la Passione che essa rende presente non è solo qualcosa da contemplare. Inoltre, l’Eucaristia è il sacramento dell’amore perché ci consente di partecipare così intimamente con nostro Signore alla Sua Passione mentre Lo riceviamo, veramente, in noi stessi. Questa unione con Cristo, disponibile per noi qui e ora, è una partecipazione alla beatitudine del Cielo dove saremo uno con Dio nella gloria. Così afferma san Tommaso: «Questo sacramento è segno di somma carità ed eleva la nostra speranza, da tale familiare unione di Cristo con noi» (ST, III, 75, 1, co).
Possa ognuno di noi sperimentare costantemente la bontà del Signore Risorto mentre ci configuriamo continuamente a Lui – che è la nostra speranza e la nostra salvezza – attraverso l'adorazione e la fervente accoglienza del Sacramento della sua Passione e del suo Amore.
Oh Gesù, dolce pellicano, ti amo e ti adoro!
fr. Peter Pio Chu, OP | Incontra i fratelli in formazione QUI