Nel Vangelo di questa quarta domenica di Quaresima, leggiamo la bellissima parabola del figliol prodigo. Gesù racconta questa parabola ai farisei e agli scribi che si lamentavano perché Lui accoglieva i peccatori e mangiava con loro.
Con questa parabola, Gesù vuole rimproverarli per la durezza del loro cuore e invitarli alla gioia della salvezza che Lui è venuto a portare; vuole dire loro ciò che il padre nella parabola dice al figlio maggiore: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo. Ma ora bisogna far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Ma non siamo forse come i farisei a volte, duri di cuore verso gli altri? Non giudichiamo gli altri indegni di perdono? E se qualcuno ci avesse tradito totalmente? O ferito profondamente qualcuno che conosciamo? Vorremmo che fossero condannati? Ci indigneremmo se Dio desiderasse perdonarli? E se Gesù li accogliesse e mangiasse con loro?
Infatti, Dio vuole che tutti gli uomini si pentano e siano salvati, come ci ha detto tramite il profeta Ezechiele: “Forse che io provo piacere nella morte dell’empio (…)? Non gioisco quando si converte dalla sua via malvagia e vive?”
Se Dio vuole che si convertano dai loro peccati e vivano, chi siamo noi per condannarli?
Per concludere, vorrei invitarvi a pregare con me Dio per il pentimento di una persona che vi ha offeso. Pensate a una sola persona. Se non riuscite a pensare a nessuno che vi abbia offeso personalmente, pensate a qualcuno che ha fatto qualcosa di molto cattivo.
Preghiamo: Dio nostro Padre, ti rendo grazie per il dono della mia vita e per la vita di questa persona per la quale ora alzo la mia voce a te, Dio onnipotente ed eterno. Ti chiedo la grazia del suo completo pentimento, affinché possa pentirsi dei suoi peccati, confessarli e vivere da ora in poi una vita degna di te. Dona a questa persona tutte le grazie necessarie per giungere alla salvezza, affinché un giorno possiamo gioire della tua presenza in cielo con tutti i santi per sempre. E chiedo tutto questo nel Santissimo nome di Gesù, tuo Figlio. Amen.
Immagine: Rembrandt, Il ritorno del figliol prodigo, circa 1669, di pubblico dominio