Gesù, nostro compagno e nostra speranza

"Cristo è risorto! - In verità, è risorto!” Questo saluto pasquale che siamo così abituati a sentire la mattina di Pasqua rappresenta la gioia e l'eccitazione travolgenti che abbiamo desiderato fin dall'inizio del nostro cammino quaresimale. Quando abbiamo iniziato questo viaggio di ritorno il mercoledì delle Ceneri, un ministro ha segnato il segno della croce sulla nostra fronte con la cenere. Quando abbiamo ricevuto questo simbolo della sofferenza di Cristo, hanno pronunciato una delle due frasi: "Pentiti e credi al Vangelo" o "Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai". In entrambi i casi, le parole chiamavano ognuno di noi al pentimento, alla fede e all'umiltà. Da quel momento, abbiamo intrapreso un viaggio spirituale mentre ci preparavamo alla sofferenza, alla morte e alla risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo attraverso le pratiche quaresimali di preghiera, digiuno ed elemosina.

Dal mercoledì delle Ceneri ad oggi, mercoledì di Pasqua, abbiamo vissuto tante cose in questi ultimi 49 giorni. Abbiamo sperimentato la sensazione di successo o di fallimento riguardo alle nostre pratiche quaresimali. Quando è arrivato il Venerdì Santo, abbiamo vissuto la fine della Settimana Santa quando Gesù fu crocifisso e morì sulla croce, ma abbiamo anche sperimentato la gioia clamorosa della sua risurrezione a Pasqua. "Cristo è risorto! – In verità è risorto!” In effetti, è risorto e in un modo o nell'altro rimarrà una presenza nelle nostre vite.

L'odierna lettura del Vangelo di Luca (Lc 24-13) ci insegna una lezione essenziale su come mantenere la speranza nei momenti più disperati o difficili. La storia dei due discepoli sulla via di Emmaus non è solo un'altra storia avvincente del Vangelo, ma una parabola in azione. Questa storia ci ha rassicurato sul fatto che Gesù sarebbe rimasto presente nella nostra vita proprio come lo era con i discepoli. Ma perché Gesù rimanga nella nostra vita, non dobbiamo perdere la speranza pensando che la sua sofferenza e la sua morte fossero tutte inutili.

Quando Gesù apparve ai suoi due discepoli sulla via di Emmaus, essi si sentivano sconvolti e abbattuti per i recenti avvenimenti accaduti. Non potevano riconoscere che il loro insegnante stava camminando al loro fianco perché avevano perso la speranza. Gli dissero: "Speriamo che sarebbe stato lui a redimere Israele". Fu solo quando lo udirono proclamare le Scritture e spezzare il pane che i loro occhi si aprirono e una fiamma si riaccese nei loro cuori.

La storia di Road to Emmaus ci serve da guida durante il nostro lungo viaggio. Un viaggio pieno di dubbi, afflizioni e talvolta anche amare delusioni. Gesù continuerà ad essere nostro compagno durante tutto il nostro pellegrinaggio sulla terra se continuiamo a cercarlo attraverso le Scritture e lo spezzare il pane nella Santa Messa. Questo incontro mostra che la luce della Parola è seguita dalla luce che emerge dal Pane di Vita, attraverso la quale Cristo realizza perfettamente la sua promessa che sarebbe stato con noi sempre, fino alla fine dei tempi.

fr. Peter Agostino Hoang, OP | Incontra i fratelli in formazione QUI