Dio Padre ha offerto la sua amicizia alla prima famiglia umana, ad Adamo ed Eva, ma la loro disobbedienza ha rotto questa amicizia. Ancora un'altra famiglia è venuta a riparare, mediante un'obbedienza straordinaria: la Sacra Famiglia di Nazareth. La casa di Nazaret, infatti, era una casa dell'obbedienza, dove Gesù e Maria, il Nuovo Adamo e la Nuova Eva, obbedivano a Giuseppe, vicario di Dio Padre e capo della Sacra Famiglia. Il Signore ha posto a capo della sua casa il suo servo fedele. (Mt 24)
Ricordiamo anche la condanna rivolta ad Adamo: “Maledetta è la terra per causa tua! Con fatica ne mangerai il frutto tutti i giorni della tua vita. Con il sudore della tua fronte mangerai il pane.(Gen 3) Nell'ordine della redenzione, il ruolo di Giuseppe era quello di accettare questo duro lavoro quotidiano e di farne un'offerta di redenzione. Con amorevole obbedienza al Padre, Giuseppe offre il suo lavoro per provvedere a Gesù. “Qualunque cosa tu faccia, lavoraci con tutto il tuo essere.(Col 3)
Ma questo non significa che Joseph fosse un maniaco del lavoro. L'uomo infatti non vive per lavorare, ma lavora per vivere. E Joseph capì perfettamente questa verità. Giuseppe non ha cercato di moltiplicare le opere umane. Aveva in mente, infatti, una sola opera: collaborare alla crescita di Cristo nella sua umanità, proteggendolo e nutrendolo. Il sudore di Giuseppe è stato tutto donato per la crescita di Cristo.
La Beata Vergine Maria sapeva, per quanto chiaramente o confusamente, quale sarebbe stata la crudele sorte di Gesù. E anche Joseph lo sapeva. Pertanto, se l'obbedienza di Giuseppe al Padre è stata visibile nel suo travaglio, è stata ancor più brillante nel suo sacrificio. In effetti, quanto deve essere stato doloroso sopportare la tortura di allevare un bambino destinato a essere ucciso. Giuseppe sapeva che nutrendo il bambino Gesù, lo stava conducendo, lentamente ma inesorabilmente, verso l'altare del sacrificio. Come nutrice del Salvatore, Giuseppe ingrassò l'Agnello per il macello. Ha preparato l'Ostia, la Vittima. Tutta la protezione che Giuseppe ha dato a Gesù, la fuga in Egitto e tutto il resto, tutto questo non è servito a risparmiargli ogni sofferenza; era solo per condurlo fino al Calvario, e preservarlo per l'ora che il Padre Celeste aveva fissato per l'oblazione.
Come amministratore obbediente del Padre, Giuseppe fornì l'Agnello. Come il patriarca Abramo, che sacrificò suo figlio Isacco, San Giuseppe è un vero modello di obbedienza. “Dov’è l’agnello per l’olocausto? - Dio provvederà." (Gen 22-7) Come il cammino di Abramo con Isacco fino al monte Moriah era stato lungo e doloroso, così lo fu il cammino di Giuseppe con Gesù sulla terra. Ma l'angelo di Dio gli aveva detto: “Giuseppe, non aver paura”. (Mt 1). Quindi Giuseppe credette e guadagnò una ricompensa eterna. Servo fedele, vieni e condividi la gioia del tuo padrone. (Mt 25)
San Giuseppe obbedientissimo, prega per noi.
Fr. Giordano Martin, OP | Incontra i Fratelli in formazione QUI