Accumulate per voi stessi un tesoro in cielo

Uno dei miei brani di musica corale preferiti da ascoltare e su cui meditare si intitola Funerale Ikos. Scritto dal compositore inglese John Tavener, il testo è tratto da una parte dell'Ordine di sepoltura di un sacerdote in un libro di servizio della Chiesa ortodossa. La bellezza della preghiera sta nella sua espressione delle due emozioni del cristiano che circondano la morte. Mantiene una tensione tra l’incertezza che proviamo riguardo alla nostra vita oltre la tomba e la nostra speranza e fiducia nella vita eterna.

All'inizio del pezzo vengono cantate le parole «Ma dove vado non lo capisco, né cosa mi accadrà laggiù; solo Dio che mi ha convocato lo sa." Chi di noi non riesce a identificarsi con queste parole? Solo Dio conosce il mio destino ultimo – e questo può essere alquanto sconcertante! La canzone continua, spiegando la realtà di ciò che accadrà a tutti noi mentre percorriamo il sentiero eterno e ci presentiamo davanti al tribunale di Dio. “Dov’è allora la bellezza? Dov’è allora la ricchezza? Dov’è allora la gloria di questo mondo? Nessuna di queste cose ci aiuterà, se non il solo dire spesso il salmo: Alleluia”. Ci presenta questo problema della morte, del decadimento, della perdita e della gravità di venire alla presenza del Dio Tuttosanto. Tutti i successi mondani di questa vita non significheranno assolutamente nulla lì. La bellezza dei nostri corpi decade e marcisce. Le banconote da un dollaro che stringiamo nelle nostre mani carnali scivoleranno via mentre la nostra anima ascenderà a Dio. I titoli che precedono i nostri nomi, i titoli e le onorificenze che attribuiamo loro svaniranno invano come fumo. Sarà solo l'anima nuda davanti al suo creatore. Se non possiamo portare queste cose con noi, cosa possiamo portare?

Il pezzo continua: 

Se hai mostrato misericordia all'uomo, o uomo,
Tla stessa misericordia lo farà ti verrà mostrato lì;
E se hai avuto compassione di un orfano,
Quello stesso ti libererà dal bisogno.

Se in questa vita hai vestito il nudo,
T
lui stesso darà ti ripari lì,
E canta il salmo:
Alleluia!

Questi sono i tesori che porteremo con noi! Le buone azioni che abbiamo compiuto ai nostri fratelli e sorelle nel nome di Dio e per la Sua grazia. (cfr Rm 2) Sono questi i tesori che non sfuggono alle nostre mani e non possono svanire. Possiamo avvicinarci con fiducia alla morte e stare con gioia davanti al trono di Dio alla fine della nostra vita se abbiamo accumulato per noi stessi questi tesori che “né la tignola né la ruggine consumano”. (Mt 6) Accontentiamoci di essere poveri agli occhi di questo mondo per essere ricchi nel cielo!

Fr. Benedetto Maria Bartsch, OP | Incontra i Fratelli in formazione QUI

Foto di p. Lawrence Lew, OP