Rallegriamoci, Gesù Cristo è Re!

Fr. Anthony Maria Akerman, OP, riflette sul Vangelo della solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'universo (Gv 18b-33) nella nostra serie video settimanale.


Oggi la Chiesa ci chiama a ricordare e a celebrare Cristo è Re!

Nel 1925 questa festa fu inserita nel calendario da Papa Pio XI per ricordare alla Chiesa che la regalità di Cristo non è solo una metafora. Lui è veramente Re, non solo del mio cuore, ma nella sua resurrezione dai morti ha “ricevuto dominio, gloria e regalità; tutti i popoli, le nazioni e le lingue lo servono”.

Il Vangelo di oggi è molto spesso male interpretato. Quando Gesù dice: "Il mio regno non è di questo mondo", le persone interpretano questo come se il regno di Dio non fosse su questa terra, ma qualcosa che dobbiamo aspettare in cielo. Ma il libro dell'Apocalisse dice: "Egli ci ha fatti diventare un regno!" E come Papa Pio XI ha affermato così chiaramente nell'istituzione di questa festa: "La Chiesa cattolica è il regno di Cristo sulla terra, destinato a diffondersi tra tutti gli uomini e tutte le nazioni".

Il punto di Gesù nella sua conversazione con Pilato è che il suo regno non sarebbe stato stabilito su questa terra infliggendo violenza e morte. Piuttosto, Gesù con la sua passione, morte e resurrezione, conquista tutti i poteri del mondo nel regno spirituale e poi ci chiama ad andare e predicare questa buona notizia che Gesù Cristo è Re e tutte le nazioni sono chiamate a servirlo. Come disse la mattina di Pasqua: "Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazioni".

In America oggi, e in tutto il mondo, ci troviamo di fronte a situazioni di vera inquietudine politica. Le tensioni sono alte e il crollo dei nostri sistemi politici a volte sembra imminente. Ma il messaggio che Cristo è Re dovrebbe darci coraggio.

Quando Papa Pio istituì questa festa un secolo fa, descrisse un'epoca non molto diversa dalla nostra. Guerra, avidità, peccato spudorato, instabilità e un futuro incerto: "la società", disse, "scossa dalle fondamenta e in cammino verso la rovina".

Ma il Suo messaggio è che ci siamo ritrovati qui, almeno in parte, perché i cattolici sono diventati troppo timidi nel proclamare la regalità di Cristo. Non vergogniamoci del Vangelo. Invece, siamo audaci nel dire, con chiarezza e sicurezza, che non ci sarà pace tra le nazioni, non ci sarà pace all'interno delle nazioni, non ci sarà pace all'interno delle famiglie, non ci sarà pace nei nostri cuori, a meno che non ci sia sottomissione alla legge di Dio e al regno di Gesù Cristo.

Rallegriamoci, Gesù Cristo è Re!