San Michele: un patrono dei nostri tempi difficili

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia.

Con l’intensificarsi della polarizzazione sociale, delle tensioni politiche e delle difficoltà economiche, è improbabile che qualcuno veda la società moderna in modo ottimistico. Ma come cristiani siamo chiamati non all’ottimismo ma alla fede. E la preghiera popolare a San Michele è stata donata alla Chiesa da Papa Leone XIII proprio per essere un'ancora per i fedeli in tempi così di disordine sociale.

Le preoccupazioni sociali furono sempre preminenti durante i venticinque anni di pontificato di Papa Leone (1878-1903). Il più noto è il documento pionieristico della dottrina sociale cattolica: Rerumnovarum, sulle condizioni dei lavoratori. Ma la sua prima enciclica, Inscrutabili Dei consilio, scritto appena due mesi dopo il suo pontificato, diede un tono chiaro nel lamentare “i mali da cui la razza umana è oppressa da ogni parte: il sovvertimento di quelle verità primarie su cui si basa la società umana, la guerra civile e il disprezzo della legge."

Fu nel 1886 che Papa Leone prescrisse la preghiera di San Michele da dire alla fine della Messa. E mentre molte storie leggendarie circolano online sull'origine di questa preghiera, non dobbiamo preoccuparci di queste pie (anche se probabilmente dubbie) racconti. L'intenzione di Papa Leone nel comporre e promuovere la preghiera a San Michele risulta sufficientemente chiara dal contesto storico.

La preghiera di San Michele si aggiungeva a un insieme di preghiere che il Beato Papa Pio IX aveva già istituito per le chiese dello Stato Pontificio nel 1859 “per la conversione dei peccatori e per la libertà e l’esaltazione della Santa Madre Chiesa”. Queste preghiere avevano chiaramente lo scopo di resistere alla continua secolarizzazione degli stati moderni e al loro rifiuto di riconoscere la legittima autorità della Chiesa.

Ma in mezzo a queste lotte, Papa Leone XIII capì chiaramente il potere della preghiera come antidoto ai nostri mali sociali. In una lettera ispirata su Chiesa e civiltà, scritta un anno prima di diventare Papa, l’allora cardinale Pecci scrisse: “Se, in qualsiasi momento, sentite la vostra anima indebolirsi alla vista di questa grande rivolta di uomini, di governi e di scienze contro Dio e la sua Chiesa, non dimenticate che avete un’arma di difesa invincibile e onnipotente: la preghiera!”

Più recentemente, Papa Francesco, citando l’esempio di Papa Leone XIII, lo ha fatto ha chiesto la Chiesa invocare San Michele affinché diventiamo «più consapevoli delle colpe, degli errori e degli abusi commessi nel presente e nel passato, e impegnati a combatterli senza alcuna esitazione, affinché il male non prevalga. "

Con fede e speranza incrollabili, e seguendo il grande esempio di tanti Papi coraggiosi, continuiamo a invocare l'aiuto di San Michele per la difesa della Chiesa e la vittoria della verità!

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia. Sii la nostra protezione contro la malvagità e le insidie ​​del diavolo. Che Dio lo rimproveri, preghiamo umilmente, e tu, o Principe delle schiere celesti, getta nell'inferno Satana e tutti gli spiriti maligni, che si aggirano per il mondo cercando la rovina delle anime. Amen.

fr. Anthony Maria Akerman, OP | Incontra i fratelli in formazione QUI