Giungiamo, ancora una volta, al tempo santo della Quaresima! Come prima della gioia della Risurrezione c'è stato il dolore della Passione; così anche prima del 50 giornos della celebrazione della Pasqua, ci sono 40 giornos della prova quaresimale.
Come nel Libro di Giobbe nell'Antico Testamento, potremmo chiederci perché dobbiamo affrontare la sofferenza e la tentazione, ma come Giobbe arriviamo a confidare che il nostro Dio buono e misericordioso può trarre il bene da tutte le cose. Noi che abbiamo la piena rivelazione di Cristo sappiamo che è così perché dell'amore di Dio, che Egli ha santificato la sofferenza con la Sua morte per il bene di gioia e di vita. Vale a dire che, con il nostro Dio, la gioia e la vita trionfano sempre, ma sempre per un amore che costa qualcosa.
Allora qual è lo scopo di questo tempo di Quaresima? Conosciamo il si intende—preghiera, digiuno ed elemosina—ma qual è il fine? Lo scopo della Quaresima è lo stesso di tutta la vita cristiana: la gioia dell’amicizia con Dio (vedere 1 Giovanni 1:3). Questa amicizia è iniziata, anche in questo mondo, attraverso l'imitazione di Cristo (Catechismo 1693-1694). Ci sono molti modi per imitare Cristo, ma contro tutti i I cristiani condividono un'unica, fondamentale chiamata: amare Dio e il prossimo, e farlo attraverso la rinuncia a sé stessi.
Tutta la vita è destinata a amicizia con Dio, e questo è ottenuto attraverso conformità a Cristo, e questo viene fatto da imitando il suo amore abnegato, soprattutto nelle tante, meravigliose ma difficili pratiche della Quaresima.
Allora andiamo riprendete con gioia le nostre pratiche quaresimali, sapendo che così facendo, siamo camminando in compagnia del nostro più grande Amico, il Signore.