Il demone di mezzogiorno

Ti sei mai sentito annoiato durante il viaggio spirituale e hai voluto rinunciare? Hai mai sentito che la vita spirituale è un fardello di problemi così insopportabile che vuoi semplicemente metterlo da parte per una vita più comoda? Stai attento, se questo è il caso, per il tuo nemico invisibile - il male di mezzogiorno, cioè, acedia – sta bussando alla tua porta.

Giovanni Climaco, nel suo La scala dell'ascesa divina, allude alla varietà di viziose astuzie con cui vogliono ingannarci per distrarci da Dio. acedia – uno degli otto peccati capitali (come è stato classificato da Giovanni) – ne è un tipico esempio. È chiamato il demone del mezzogiorno probabilmente a causa della fatica fisica, della fame, della sete e dell'esaurimento che fanno cadere lo spirito del monaco. È mezzogiorno quando il sole è insopportabilmente cocente; la propria energia sta calando e la disperazione si impadronisce del monaco. Il monaco sente in modo tale che la sua vita attuale è troppo noiosa per continuare, e che tutto il suo lavoro e fatica nella lotta è sciocco e futile. Diventa stolido e dimentico dell'amore e dello zelo iniziali che lo motivano a ritirarsi nel deserto. Di conseguenza, preferirebbe partire per un luogo più comodo che rinchiudersi nell'attuale disperazione. Giovanni descrive umoristicamente gli stati di un monaco di accidia come segue: “Alla terza ora il diavolo della noia provoca brividi, mal di testa e vertigini. All'ora nona il paziente ha ripreso le forze e, quando la cena è pronta, salta giù dal letto». (Fase 13)

Non solo l'accidia è causata da tali fattori esterni che provocano l'esaurimento del corpo, ma nasce anche dall'eccessiva enfasi sia sugli esercizi religiosi (ad esempio le preghiere) sia sui lavori manuali (ad esempio, lavorare, studiare, raggiungere qualcuno) e trascurare l'altro. Alla fine, le cose buone che fa ora diventano occasioni di tentazioni demoniache e astuzie.

Giovanni Climaco considera l'accidia come una specie di morte totale per un monaco e non può essere curata da una virtù particolare (Passo 13). Quindi, non appena il monaco si è sottomesso a accidia che si consegna alla spada dei demoni.

Nella lotta contro accidia, Re David è un esempio di un'anima coraggiosa. Nel Salmo 63 raccontò come incontrò e sconfisse l'accidia nel deserto di Giuda, dove la sua vita equivaleva a una terra arida, senza vita e senz'acqua. Tra le difficoltà del deserto, più che mai il suo spirito cadente desiderava l'acqua – una specie di acqua energetica vivificante che sgorgava da Dio, fonte della vita – che potesse ridare forza alla sua anima. La sua strategia era quella di aggrapparsi saldamente a Dio come alla propria fonte di vita: la sua mente era occupata dai pensieri dell'amore divino e tutto il suo corpo continuava ad adorare Dio incessantemente. E tu? Sei intrappolato nell'astuzia di accidia? Sei pronto per una lotta spirituale per salvare la tua anima?


fr. Phong Nguyen, OP | Incontra i Fratelli Studenti in Formazione QUI