Il vero San Nicola

Nicola nacque nel villaggio di Patara, sulla costa meridionale dell'attuale Turchia, verso la fine del III secolo. Quando era giovane, i suoi ricchi genitori morirono in un'epidemia, lasciandolo con una considerevole eredità che usò per prendersi cura dei bisognosi.


Una storia racconta di come aiutò un uomo con tre figlie che non potevano permettersi la dote. Senza i soldi, molto probabilmente queste giovani donne sarebbero state vendute come schiave. Ma in tre diverse occasioni un sacco d'oro apparve nella loro casa, lanciato di nascosto da una finestra aperta da Nicholas, e atterrando in una calza o una scarpa lasciata dal camino.



Alla fine Nicholas si recò a Myra, dove fu consacrato vescovo. Sotto Diocleziano, l'imperatore romano che perseguitava i cristiani, il vescovo Nicola subì l'esilio e la prigionia. La sua testimonianza ispirò innumerevoli cristiani che rimasero fedeli, nonostante le prove, fino a quando Costantino li liberò.


Secondo la tradizione, il vescovo Nicola partecipò al Concilio di Nicea nel 325. Fu lì che affrontò Ario, il quale insegnava che Gesù non era divino. Ario e i suoi seguaci credevano che Gesù fosse stato creato dal Padre e che non fosse né coeterno né consustanziale al Padre.


Nel suo zelo, il vescovo Nicola si lasciò trasportare e assalì Ario. I padri conciliari lo fecero spogliare dei paramenti e lo misero in prigione. Ma quella sera, Gesù e la Beata Vergine Maria gli apparvero in visione e gli restituirono le vesti, presentandogli anche un Libro dei Vangeli, che trascorse a leggere il resto della notte. La mattina dopo il miracolo fu scoperto e Nicola fu liberato. Il Concilio presto condannò l'arianesimo come eresia.


Il vescovo Nicola morì a Myra nel 343 e fu sepolto nella cattedrale. Entro un secolo dalla sua morte, la tomba di Nicholas divenne un popolare luogo di pellegrinaggio. Quando Myra cadde nelle mani dei Saraceni, i cristiani preoccupati si radunarono per spostare la tomba. Nel 1087, marinai dall'Italia riuscirono a sottrarre i resti di Nicola dalla cattedrale, portandoli a Bari, dove ora sono custoditi.


Sebbene San Nicola sia vissuto molto prima della fondazione dell'Ordine dei Predicatori, è un esempio di ciò che tutti i domenicani si sforzano di essere. Ha rinunciato a tutto ciò che aveva per seguire il Signore. Predicò contro l'eresia e proclamò la verità. Ha studiato la Parola di Dio e, come la Madonna, l'ha meditata nel suo cuore.


La festa di San Nicola, celebrata il 6 dicembre, è un perfetto ricordo di cosa sia il tempo di Avvento. È tempo di prepararsi per la venuta di Gesù a Natale. Nelle prossime quattro settimane dovremmo praticare le opere di misericordia e dedicare del tempo alla lettura della Sacra Scrittura. Solo allora possiamo veramente fare spazio a Cristo nelle nostre case e nel nostro mondo.