Immacolata contro gli idoli

Maria l'Immacolata Concezione: mito proibitivo o fanciulla piena di grazia?

Conosciamo la beffa contro la devozione cattolica a Maria: che è adorazione blasfema di una creatura, piuttosto che del Creatore. Sappiamo la verità: la devozione data a Maria non può eguagliare l'unico culto reso a Dio. Eppure possiamo vedere come nasce l'errore. Unica tra i membri della Chiesa, Maria è oggetto di definizioni dogmatiche (altro oggetto di obbrobrio): fu concepita immacolata nel grembo materno; fu assunta anima e corpo in cielo. È facile per noi crollare i due: se fu preservata dal peccato, non fu forse libera dagli effetti del peccato, camminando nello splendore prelapsariano, con la corona stellata e il manto illuminato dal sole, la luna sotto i suoi piedi? Non è fantasia pagana? Una donna senza peccato, chi di noi potrebbe avere idea di cosa significhi? Come potrebbe lei hai idea di come sia la nostra vita? Tanto vale credere che Atena sia nata adulta dalla testa di Zeus, o che ci si possa trovare nel bosco sacro sbagliato al momento sbagliato e cadere vittima di Artemide che compie le abluzioni. L'idea non è solo fantasiosa, è minacciosa. 

La casa di Nazaret di Francisco de Zurbaran

Dichiariamo Maria porta del cielo, stella del mare, più alta dei cherubini, più gloriosa dei serafini, Santa Dei Genitrice. In che modo questo differisce dall'inno di Atena come "la gloriosa dea, dagli occhi luminosi, inventiva, cuore inflessibile, pura vergine, salvatrice delle città, coraggiosa Tritogeneia"?(1) Cosa distingue il titolo "Immacolata Concezione" dall'"Ornamento del Cielo»?(2) Non siamo tornati all'idolatria denunciata dai profeti? La santità di Maria può sembrare mitologico, lontana dalle ansie derivanti dal peccato che non ha mai conosciuto. Come può la Madre di Dio capire le preoccupazioni della madre di Tim che-non-smette-di-tirare-i-capelli-di-sua-sorella? Come può la Vergine avvicinarsi al giovane alle prese con la pornografia? Gli idoli di donne incomparabili non ispirano fiducia. Ishtar canta: “Chi è uguale a me? Chi è paragonabile a me? Dea io sono... io sono la padrona; piccolo e grande io sradico, io mi umile.”(3) Artemide si vendica di coloro che la spiano.

L'Immacolata Concezione distrugge tale idolatria: non solo favole su intoccabili oggetti di ammirazione e paura, ma la nostra stessa analisi della santità come favola tenuta a bada in un altro mondo. È l'assenza di peccato quotidiana, la santità di un'ancella. Maria lavava i panni, preparava la cena, ascoltava le Scritture, piangeva, raccontava barzellette, era preoccupata per il suo Bambino, chiacchierava con i suoi vicini. Mary ha calpestato Ishtar con i piedi incrostati nella polvere di Nazareth. Carità ardente oltre le stelle vissuta in un cuore preoccupato per il matrimonio di un amico, un cuore che conosce i nostri bisogni perché conosce i propri. Maria aveva bisogno di un Salvatore tanto quanto noi. Solo il modo della sua salvezza differisce, preservandola da ogni peccato in vista dei meriti di Cristo. Sta a Cristo come noi, come graziato da lui. È il suo titolo: kecaritomene, Grazia,(4) condividendo l'umiltà della nostra condizione in un'anima immacolata che magnifica il Signore e svergogna tutti gli idoli.

_______________________

1. Dal Inni omerici, Inno 28, ad Atena.

2. Dall'Assiro Inno a Ishtar (N. 6).

3. Dall'Assiro Inno a Ishtar (N. 4).

4. Così Gabriele la saluta in Lc 1: «Ti saluto, o grazia, il Signore è con te».


Fr. Sala Colombano, OP | Incontra i Fratelli in formazione QUI